L’“Eremo delle Grazie”, immerso nel verde del bosco sacro del Monteluco, si raggiunge percorrendo un’antica stradina che parte da Spoleto. Questo solenne luogo risale al V secolo d.C., quando Sant'Isacco, fuggito dalla Siria a seguito delle persecuzioni, scelse questo monte per ripristinarvi la vita eremitica con i suoi seguaci.
Attraverso i secoli l’eremo divenne centro di vita spirituale per color che avevano scelto la regola della povertà, della preghiera e della meditazione, ed il monte divenne tutto come un grande monastero, tanto da far nascere la “Congregazione dei Padri Eremiti di Monteluco“.
Nel 1556 Michelangelo scrisse in una sua lettera al Vasari di aver provato ‘un gran piacere nelle montagne di spulati a visitar que’ romiti’.
Nella galleria si aprono le porte delle antiche celle, un tempo abitate dagli eremiti, oggi comode e ospitali suite, ognuna indicata con il nome di un frate, e tutte dotate dei comfort più moderni.
Durante i mesi estivi la prima colazione viene servita nella terrazza panoramica, da cui si gode una suggestiva veduta di Spoleto. Nell’antica grotta, che presumibilmente ospitò i primi eremiti, ora si conserva una raccolta di pregiati vini, datati dal 1920 fino ad oggi.
“Che' sol nei boschi è pace” è il motto che si trova riprodotto ovunque in questa particolare dimora dell’affascinante Umbria.
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